Mara Corfini
Ha tradotto in pittura le “Quattro Stagioni di Vivaldi” realizzando 41 acquerelli, in occasione del Festival Musicale Savinese, nella citta' di Monte San Savino e nel Castello di Gargonza dal conte Guicciardini nel 1995. In seguito ha creato un singolare video ispirato alle Quattro Stagioni di Vivaldi, lo puoi visualizzare A QUESTO LINK
“Vede il mondo attorno a se tradotto musicalmente”. M.L.
La simbologia dei colori nella musica di Vivaldi
“Sono docente di molo di materie artistiche presso la Scuola Media Statale Sperimentale di musica di Impruneta, Firenze. Lucchese di nascita, residente a Firenze, pittrice acquarellista già da diversi anni ho partecipato in mostre nazionali, tra le quali, ultimamente, presso la Biblioteca del British e realizzato acquerelli per diapositive per la proiezione in dissolvenza sul tema "Le Quattro Stagioni di Vivaldi" nella città di Monte S. Savino (AR) durante il Festival Musicale Savinese; in occasione proprio di questo festival musicale, dove veniva inserita per la prima volta la pittura, mi è stato chiesto se avessi dipinto le Quattro Stagioni di Vivaldi. Mi è piaciuta subito l'idea: associare la pittura, il colore, l'emozione e l'acquerello di Vivaldi. L'evocazione musicale del cielo, della natura, il fremito della vita che attraversa questi concerti è veramente il ritorno alla natura, la grande ispiratrice di tutti i musicisti, specie in Vivaldi nelle Quattro Stagioni. La musica di questo Abate Veneziano, detto il "Prete Rosso" per il colore dei suoi capelli, compone fra gli splendori rutilanti di S.Marco e dei Dogi della laguna, ma che morì solo in miseria ed a cui si fecero i frettolosi funerali dei poveri come a Mozart. La musica di Vivaldi mi è particolarmente cara, vive nella natura e in quella meravigliosa città che è Venezia. Amo molto la natura e Venezia, i suoi colori, il mutare continuo della luce e di essa sono un'attenta osservatrice; quindi associare i colori a questa esperienza pittorica - musicale mi ha molto colpito ed emozionato. Non è stato facile, all'inizio, la concentrazione, lo studio degli spartiti, la spontaneità fuggente della pennellata, la simbologia dei colori inerenti alla staszione. Il Simbolismo: la velocità di concentrazione di dipingere ascoltando e trasformando di getto spontaneo con la pennellata la grafica sintetica del disegno. Ho iniziato a dipingere osservando la natura di un paesaggio sopra Bagni di Lucca; precisamente a "Prato Fiorito". Qui c'è la cornice degli appennini vicini all'Abetone e questa altura verde, morbida e vellutata raggiante di colori e attorniata di boschi, mi ha dato l'equilibrio interiore giusto per iniziare questa "Avventura". Ascoltando la musica con le cuffiette ho iniziato così da questo paesaggio, da ciò che osservavo, ho iniziato il ciclo della Primavera ed era precisamente questo il periodo. L'aria fresca, il sole, le ombre, il bosco, il vento e la compagnia di Cat, il mio gattone nero, solidale con me, serio nella sua presenza, ho cominciato a buttare giù la mia felice esperienza. Dipingevo in maniera molto spontanea, di getto, ritraendo fiori e paesaggio, quello che vedevo. In tutto il periodo di lavoro, in soli 11 giorni, che abbia dipinto all'aperto o allo studio, la concentrazione è stata molto forte. La seconda stagione che ho dipinto è stata l'Estate. Ho abbinato colori solari e forti del mio trascorso di vita passato in campagna, il caldo, l'odore dell'erba tagliata, l'odore della terra calda del sole, tonalità di gialli, arancioni, rossi e sfumature. Qui vorrei soffermarmi riguardo all'acquerello "Il Canto del Cucco". Ho ritratto un ricordo interiore indelebile del mattino presto, il colore slavato e tenue, il sorgere del sole e l'ebrezza dell'aria fresca e umida. Mentre per la primavera ho usato i rosa, gli azzurri, i turchesi, i tenui Gialli i verdi. L'Autunno invece l'ho vissuto con mescolanze e trasparenze violacee, bluastre e rosa. Un'evocazione del raccolto dell'uva in campagna, l'ebrezza del colore e il sapore frizzante del mosto appena fatto, un ricordo affettivo infantile col nonno (dedicato al nonno). La caccia, la fiera, l'animale ucciso. L'Inverno per me è un simbolo puro, la neve, il calore" umano nell'interno di una casa o nell'interno di un cuore, la pace interiore. L'armonia della luce e delle ombre, la montagna che domina la valle, la forza inesauribile della natura che sovrasta tutto. Un altro particolare emozionante è stato raffigurare i venti freddi di borea dell'inverno, oppure gli zeffiretti dolci o il volo degli uccelli. La straordinaria semplicità melodica di Vivaldi assume un'altissima nobiltà di espressione caratterizzata dalla cantabilità e dalla vena meditativa in favore di una fervida inventiva riesce ad incanalarsi in un miracoloso equilibrio (generando una foillia inesausta). L'arte così prende un aspetto estetico, di sensazioni di memoria e di sogno. La vita porta via le memorie ed i sogni.” M.C.
"La bellezza è lo splendore della realtà che si traduce in verità" S. Tommaso d'Aquino
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